I Miserabili

I Miserabili

Concorso terminato

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La luce dei candelieri (da "I miserabili")
"Cosette, corriamo da tuo padre: è lui il mio salvatore!".
"Quel losco Denardier è venuto per accusarlo del mio omicidio, invece sono stato salvato proprio da tuo padre. Pensa, mi ha trasportato dalle barricate, dove ero stato ferito, attraverso le orribili fogne di Parigi, mi ha scaricato sul portone della casa di mio nonno, sotto la sorveglianza dall'ispettore Javert che lo ha poi accompagnato a casa lasciandolo libero, mentre lui stesso che aveva fatto della cattura di Valjean lo scopo della sua vita, preso da un grande senso di rimorso, si è avviato verso la Senna dove si è gettato".

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La colorita conversazione avvenuta in quel famoso giugno 1833 tra Thénardier e Mario rischiarò in quest'ultimo due verità fino ad allora celate: Valjean non era affatto un lestofante bensì colui che gli aveva generosamente ridato la vita. Thénardier, dal canto suo, si dimostrò una iena. La sua reputazione tramutò agli occhi del giovane in un batter d'occhio. Si, se sino ad allora Mario lo impersonò come unico salvatore del padre, da quel momento divenne per lui l'unica minaccia all'armonia familiare. Mario, pertanto, accolse la nuova rivelazione e la trasformò in un obiettivo: dimostrare la sua gratitudine nei confronti di Valjean, il suo nuovo eroe! Per farlo dovette prima sbarazzarsi del nemico.

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Sentendosi braccato da Javert, Valjean decise di fuggire con Cosette che, appena a conoscenza del piano di suo padre, si rammaricò a tal punto da cadere in una forte depressione. Il suo amore per Marius non poteva terminare all’improvviso. Perciò, una volta arrivata nel nascondiglio che Valjean aveva già predisposto, Cosette ebbe una burrascosa discussione col padre e l’accusò di egoismo totale perché la sua felicità era stata messa in secondo piano. Egli ascoltò il suo sfogo in silenzio e sapeva che Cosette non aveva tutti i torti, ma Javert era alle calcagna e doveva prendere a spese di sua figlia quella drastica decisione. 

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Il medico era stato lì da poco, lasciando Jean da solo con Cosette e Marius. Gli ultimi istanti vanno serbati ai cari più stretti. Valjean era pallido, respirava fragorosamente, ma era sereno: sentiva che l’ora estrema si avvicinava, debole com’era, però era contento di vedere la sua piccola felice e di rendere l’anima a Dio più candida possibile. Parlò a Cosette dei ricordi degli anni trascorsi, a Marius della dote lasciata alla sua figliola. La ragazza sorreggeva Jean singhiozzando, quando vide comparire negli occhi di suo marito un insolito fulgore. Il cuore degli uomini è una miccia e il denaro è la scintilla che appicca il fuoco della malvagità. Cosette non aveva mai riscontrato nello sguardo del giovane Pontmercy tale sordida bramosia. L’anziano giaceva languido nel letto, debole. Marius aggirò il talamo del suocero, avviluppando le dita attorno ad uno dei candelabri donati dal vescovo di Digne.

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