Salviamo Said
Settembre è giunto ed anche è arrivato il momento di ritornare a scuola. Il mio nuovo primo giorno da studente di seconda media incomincia con molta confusione e pieno di chiacchiere. Entro nelle mia aula e rivedo tutti i miei compagni e mi rattristo perché non c'è Antoine ad affrontare il nuovo anno scolastico insieme a me. La realtà sembra ferma solo il tempo e i miei affetto sono passati. Al termine della giornata vado dal professor Théophile e lo saluto, poi gli consegno un diario dicendogli che qui dentro avevo raccontato tutta la mia vita, l'insegnante non disse una parola rimase a guardarmi con aria stupita. Il giorno seguente, al termine della scuola, il prof. Théophile venne accanto a me dicendomi che mi avrebbe aiutato e mi riconsegnò il diario. Io lo apri e lessi alle ultime pagine un messaggio che diceva:" VIENI A CASA MIA TI DEVO PARLARE ECCO L'INDIRIZZO RUE St. HONORE' ALLE ORE 17.00." Dopo aver letto l'invito mi precipitai a casa non vedevo l'ora di recarmi da lui. Non sapevo cosa mi aspettasse ma troppo bella era l'ansia dell'attesa, di attendere qualcosa che qualunque cosa sarebbe stata era nuova. Arrivarono le 17.00 e mi presentai a casa del professore. Il suo appartamento è molto semplice, con molti quadri e fotografie. Il mio insegnante mi accoglie con gentilezza, non sembra essere in lui la severità che ha a scuola. La sua casa accogliente mi faceva sentire a mio agio e non ho potuto fare a meno di notare i tanti libri di storia e geografia, quante cose esistevano nel mondo e che io non conoscevo. Mi ha mostrato tante foto, le sue preferite e di ognuna ha indicato un particolare che tutto descriveva il giorno in cui la foto era stata scattata. Dopo aver finito di parlare mi porge una tela, un pennello e tre tubetti di tempera e mi dice:" Le immagini dicono di noi quello che siamo o che vorremmo essere. Prova a dipingere i fiori che hai visto al museo d'Orsay, non è necessario che tu lo faccia adesso puoi iniziare con quello che vuoi e continuare tutte le volte che lo vorrai". Mi guardai intorno e mi sentivo emozionato, i fiori me li ricordavo benissimo e sentivo il desiderio dipingerli. Il professore aveva capito che avevo avuto una vita difficile, colma di solitudine e di emozioni che non riesco ad esprimere, però Théophile mi ha svelato un segreto per riuscirci: dipingere. Mi ha detto che gli artisti dipingendo fanno capire a chi guarda il quadro i propri sentimenti.. ero grato al professore per tutto quello che stava facendo per aiutarmi. Ritornai a casa e incominci a dipingere sulla tela, e così i giorni seguenti, tutte le volte ... i miei sentimenti nascosti dalle preoccupazioni, dalle paure e dalla solitudine. Grazie Théophile, amico mio!.

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