I Nani di Mantova

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Uno di loro finalmente si muove a compassione e parla così :- Amico, vuoi sapere
perché tu e i tuoi compagni siete dei nani? Perché vivete, mangiate, dormite come
dei nani, vai e rifletti sulle mie parole-. Fagiolino confuso ritorna a casa per
riferire il messaggio, ma i suoi amici nani lo deridono incapaci di credergli.      

Io ci voglio provare
andrò a vivere a corte,
vivrò nel palazzo
dalle grandi porte. Il palazzo del duca è molto grande, ha tantissime stanze, e Fagiolino ha paura di
perdersi. Mentre cammina, attento a non farsi sentire,  Fagiolino sente un pesante
rumore di passi e uno schioccare di frusta: “ Capitan Bombardo” pensa tra se e se e
non può far a meno di pensare a questa sciocca canzoncina : Capitan Bombardo
se la prende con noi nani
ogni volta che lo guardo
mi prudono le mani e così facendo s’infila in una stanza.  Tutto era buio, il piccolo nano vedeva solo
grandi ombre scure. Tutto d’un tratto sbatte contro qualcosa: è un letto enorme.
Fagiolino è stanco e si appisola sotto il comodino. Finita la cena
il duca va a letto
e nella stanza dove c’è Fagiolino
dorme senza alcun sospetto. La mattina, svegliato da un rumoroso russare, Fagiolino si desta e sorpreso dalla
presenza del duca, capisce il suo errore e svelto scappa via. Lo stomaco gli
brontola e  attirato da un ‘invitante profumo di cacao arriva  nella cucina del
palazzo. Con suo immenso stupore si trova di fronte a un vassoio di biscotti al
cioccolato, cerca di prenderne uno, ma il tavolo è troppo alto e lo fa cadere. La cuoca si avvicina
“che disastro hai combinato
nano pasticcione
la colazione hai rovinato!” Facendo per scusarsi
si avvicina alla signora
urtando una grande torta
che fa cadere ancora. Fagiolino dispiaciuto
insegna alla cuoca la ricetta
di alcuni facili dolcetti
ma lei non sembra dargli retta Il nano corre per i corridoi, ma una figura lo sovrasta: Capitan  Bombardo.
Fagiolino rapido gli passa tra le gambe e fugge via. Svelto Fagiolino corre
a palazzo Tè dai giganti
arriva veloce:
ha da dire cose importanti - Ascoltate immensi giganti! Ho provato a fare quello che mi avete detto, ma non mi
è stato di alcun aiuto, sono basso come prima, cosa posso fare adesso? rimarrò basso
per sempre?- I giganti con la solita voce tonante dissero: Cosa dici nano?
non hai tentato invano I pantaloni non ti vanno più
ti arrivano al ginocchio o poco più giù E le maniche della giacca?
non ti va neanche la casacca! Di statura sei cresciuto,
non ci avresti mai creduto! Fagiolino si guarda sorpreso, in effetti i pantaloni gli sono piccoli, la casacca
gli è corta, ma non gli pare di essersi alzato. Saluta i giganti e s’incammina per
le vie di Mantova sconsolato. Quando però arriva al piccolo appartamento si accorge
che non riesce ad entrare dalla porta: è troppo alto.
Fagiolino si mette a saltare dalla gioia, poi chiama gli altri nani perché possano
vedere anche loro com’è cresciuto. Dal Gran Duca sono andato
ho dormito nella sua stanza
e quando mi sono svegliato
mi brontolava la panza in cucina dalla cuoca
disastri ho combinato
tutto per mangiare
un biscotto al cioccolato Poi, da Bombardo son fuggito
e dai giganti mi son recato
dicendomi che sono alto
mi hanno consolato. Così Fagiolino racconta la sua avventura. I nani lo guardano stupiti e si pentono di
non aver creduto alle sue parole. Superato l’attimo di stupore i nani lo
festeggiano. Viva, viva Fagiolino
che da i giganti è andato
e per l’essere alti
la soluzione ha trovato. Non è un gigante, ma un nano
è l’eroe venuto da lontano
grande di cuore umile d’aspetto
Fagiolino il nano furbetto. La storia così finisce
grazie per l ‘attenzione
l’ avrete capito
questa è la conclusione!

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