I Nani di Mantova

I nani di mantova

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(160 voti, media 4.47 di 5) Finale vincitore!

E così, uno ad uno, tutti i nani furono acciuffati e chiusi sotto chiave in quella che era la loro residenza ducale e che ora aveva preso tutto l’aspetto di una prigione, con tanto di sbarre e serrature a cento mandate. Nei giorni successivi tutti i nani furono presi dallo sconforto e dal pessimismo, si erano convinti che mai e poi mai avrebbero rivisto il mondo esterno che così bene li aveva accolti.

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La mattina si metteva male e i nani stavano per essere sopraffatti. La loro difesa era inutile perché le loro armi si spezzavano troppo facilmente. Non restava che scappare. Capitan Bombardo si lanciò all’inseguimento dei nani ed entrò nel bosco. Scese da cavallo e preferì montare su un cervo, che dei luoghi era più pratico.

(103 voti, media 4.62 di 5)

Era una brutta mattina quando Capitan Bombardo arrivò nel quartiere dove si rifugiavano i nani. Senza esitazioni e con grande coraggio, i nani saltarono fuori dai cassetti e affrontarono le guardie. Fagiolino si lanciò contro Capitan Bombardo. La lotta fu dura e i nani, che non avevano armi, mostrarono tutto il loro ingegno.

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Il Duca di Mantova aveva dichiarato guerra ai nani. L’esercito era pronto e l’indomani, agli ordini di Capitan Bombardo, avrebbero attaccato. Quella sera Fagiolino ebbe un’idea geniale: intrufolarsi nel castello e rubare tutti i vestiti e tutte le armature. La mattina dopo le guardie non potevano vestirsi e neanche il loro capitano e così uscirono in mutande. I nani li aspettavano e armati di ombrelli, canne da pesca, aghi, scope e bastoni ebbero la meglio.

(35 voti, media 3.31 di 5)

Fuori c’era un temporale da paura. Capitan Bombardo era stanco di dar la caccia ai nani e così se ne stava a poltrire sul divano. Era l’occasione che il malvagio buffone Nicolino stava aspettando. Con un colpo di mano si impossessò del regno e si fece nominare Duca di Mantova. Ora le cose si mettevano davvero male per i nani.

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Tutto sembrava andare per il meglio. La nana Miriam aveva scoperto che ogni volta che incrociava lo sguardo di Fagiolino le batteva il cuore. Anche Fagiolino provava gli stessi sentimenti e così i due si fidanzarono. Una brutta sera, però, Capitan Bombardo e le sue guardie entrarono di nascosto in città catturarono tutti i nani.

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Una brutta mattina arrivò Capitan Bombardo con mille guardie per sferrare l’attacco definitivo ai nani. Volevano arrendersi ma proprio allora Fagiolino capì il significato delle parole del gigante. Fagiolino fece un discorso importante e disse a tutti che potevano essere nani di statura ma non dovevano esserlo nel coraggio.

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Una brutta mattina Capitan Bombardo si presentò in città e ordinò a tutti gli abitanti di fornirgli notizie sui nani. Nessuno rispose, tutti sembravano muti come pesci. Il comandante stava per diventare rosso, viola, nero dalla rabbia e allora Fagiolino indossò il mantello dell’invisibilità.

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Una brutta mattina, Capitan Bombardo e i 100 guardie assediarono il quartiere si rifugiavano i nani. I nani si difesero con grande coraggio e intelligenza e non solo respinsero l’assedio ma riuscirono a sconfiggere i nemici e a farli prigionieri. La sera stessa per festeggiare ci fu uno spettacolo: il feroce Capitan Bombardo, con un tutù rosa da ballerina, doveva ballare per tutti.

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Quando un’astronave atterrò al centro della piazza. L’astronave veniva da “Nanisdale” e a bordo erano tutti nani extra-terrestri. Fagiolino fu il primo a salire e quando capì che quei nani non avevano intenzioni cattive, chiamò tutti i suoi compagni. I nani erano sani e salvi e così partirono facendo “Marameo” a Capitan Bombardo e alle guardie.

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Era una strana mattina. Gli animali erano inquieti e gli uccelli volavano come impazziti, da una parte e dall’altra, ed emettevano strani versi. I nani erano preoccupati perché da un momento all’altro, le guardie di Capitan Bombardo avrebbero attaccato il loro villaggio. Ad un tratto, però, ci fu una piccola scossa e poco dopo un’altra.

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Era una brutta mattina di pioggia e tempesta quando capitan Bombardo si presentò al villaggio. Aveva saputo dai suoi spioni che la gente del villaggio nascondeva i nani fuggiaschi. Era proprio così. I nani ora erano tutti in un capannone e per loro non c’era più niente da fare. Boom! Le guardie di Capitan Bombardo sfondarono la porta ed entrarono con tutti i loro spadoni.

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