Recensioni e poesie dei lettori
Dimmi di quella volta
in cui hai pianto tanto
quando eri in camera:
tu, le lacrime e lo specchio soltanto.
Perciò parlami.
Parlami di quanto
non ti senta accolto dal mondo
che ti sfida ad una lotta continua,
ma tu corri ed arrivi sempre secondo.
Dimmi di quella volta
in cui ti sei estraniato dal resto
quando non hai riso con gli amici,
perché fuori contesto.
Perciò parlami.
Parlami di quanto
preferisci non proferir parola:
sempre con le cuffie alle orecchie
per sentirti meno solo.
Dimmi di quella volta
in cui ti hanno sottovalutato:
“Troppo immaturo, troppo ragazzino”,
ma in realtà non sei mai stato apprezzato.
Perciò parlami.
Parlami di quanto
quello che fai non è mai all’altezza:
quasi niente, quasi nulla,
una minima frivolezza.
Dimmi di quella volta
in cui hai tenuto la rabbia dentro,
mostravi un sorriso
e nel profondo eri spento.
Perciò parlami.
Parlami di quanto
fingere gioa e felicità sia facile,
ma dentro sei a pezzi, sei fragile.
Dimmi di quella volta in cui in amore e in amicizia sei stato tradito
e per orgoglio hai finto che niente ti abbia colpito.
Perciò parlami.
Parlami di quanto sia difficile aprirsi alla gente
con quella paura di essere ritenuto un perdente.
Dimmi di quella volta
in cui sei stato trasportato da una marea di pensieri
 
meditando su come sei oggi, su come eri ieri.
Perciò parlami.
Parlami di quanto
non ti senta compreso:
un libro aperto e un popolo analfabeta.
Dimmi di tutte quelle volte
in cui avresti voluto distruggere
e hai accarezzato.
 
 
Marzia Valente
IIC, Liceo Staffa, Trinitapoli
 

 email2png