Recensioni e poesie dei lettori

Conta fino a tre e senti il mondo spegnersi;
è la fine.
La distesa nera non sa che d'inchiostro, e le luminose fisse,
le mie stelle da comodino
non spiano più i tuoi passi. E gli anni
colano sul cuscino, una chirurgica
fama di folla che si scolla come carta.

Stringo le dita a pugno, ma la ferita
mi cancella come gesso su una lavagna.
Io non esisto, se non ora,
se non nel tempo della distruzione metafisica della memoria.
Gli orologi ticchettano ed intralciano
l'ingorgo dei nervi, strappano
l'immagine perenne, la tua faccia scorticata e ferruginosa
che ancora balbetta parole di ghiaccio.
Non ti comprendo. E io continuo a dormire,
con un brillio di scaglie che mi attanagliano
la morte dei sensi, il sonno profondo.
La paralisi più soffice, l'immobile nulla da addentare
che culla
la veste nuziale del ricordo, un pallore affaticato;
inciampo in stralci di tessuti e cuori bruciati,
mentre un verminoso sorriso stentato
mi pasticcia la faccia.

Poesia di Giorgia Deidda


Mi chiamo Giorgia Deidda, vengo da Orta Nova in provincia di Foggia, ho 25 anni e ho studiato lingue all’università di Bari. Ho sempre avuto la passione per la letteratura, in particolare quella straniera, con maggiore riguardo per quella inglese e quella russa. Ho iniziato a scrivere versi in età adolescenziale partecipando a vari concorsi e vincendone alcuni. Il mio più grande sogno è quello di diventare una poetessa di discreto successo. 

 

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