Libriamo 2018

Rivendicare la restituzione dei veri significati delle parole rubate negli ultimi venti anni.

Venerdì 16 novembre ore 17.30, Auditorium dell’Assunta – Trinitapoli (Bt).

Dopo le parole della scuola e quelle dei sentimenti esplorate durante i primi due appuntamenti di LibriAmo – rispettivamente il 6 novembre con Luigi Vavalà e Laura Marchetti che hanno presentato il libro “Aprire le porte” a cura di Piero Bevilacqua e il 9 novembre con Alessandra Erriquez e il suo “Ho scelto le parole” – è la volta delle parole della politica.

Il prossimo appuntamento della rassegna organizzata dal Centro di lettura GlobeGlotter di Trinitapoli è venerdì 16 novembre alle 17.30 all’Auditorium dell’Assunta. A rivendicare in pubblico la restituzione dei veri significati delle parole rubate negli ultimi venti anni sarà Simone Oggionni autore, insieme a Roberto Gramiccia, del libro “Le parole rubate. Contro Dizionario per la sinistra” (pubblicato da Mimesis Edizioni).

Un volume che non poteva non essere affrontato durante la 19^ edizione di LibriAmo, il cui titolo è “Prima le parole”, che mira a far ritrovare ai lettori i significati perduti, rubati e svalutati di parole un tempo sinonimo di civiltà e progresso.

Il senso comune dominante si impone attraverso l’uso delle parole. Il neoliberismo ha vinto impadronendosi delle parole della sinistra e cambiandone il significato. È una colpa storica della sinistra averglielo permesso. Questo dizionario intende recuperare il senso di alcune di queste parole, per contribuire a ricostruire l’ossatura di un linguaggio contro-egemonico condiviso. In questo senso aspira a essere un agile ma efficace strumento offensivo nella battaglia delle idee contro il pensiero unico.

«Non è solo la Storia a fare le parole. Sono anche le parole a fare la Storia», scrivono Oggionni e Gramiccia nell’introduzione al libro “Le parole rubate”.

Antifascismo, Classe, Capitalismo, Internazionalismo, Rivoluzione, Sfruttamento, ma anche Amore, Arte, Bellezza, Fragilità, Memoria, Salute. In totale sono 40 i termini analizzati nel libro – attraverso una ricostruzione storica e rispetto all’elaborazione che hanno conosciuto nel corso della modernità – dai due autori che vogliono riappropriarsi del vocabolario politico-culturale della sinistra.

Anche perché oggi «sul parlare, lo scrivere e il leggere stanno prendendo il sopravvento il vedere, il digitare e l’ascoltare», come sottolinea Alberto Olivetti nella prefazione.

«E visto che tutto il resto lo abbiamo perduto bisogna iniziare da quel che non ci può essere tolto: le parole», suggeriscono Gramiccia e Oggionni, due intellettuali appartenenti a generazioni diverse. Attenzione però, l’allarme deve essere massimo perché «la distruzione del linguaggio è la premessa a ogni futura distruzione», scriveva Tullio De Mauro cui i lavoro di Gramiccia e Oggionni è dedicato.

 

Info sugli autori:

gramicciaRoberto Gramiccia, scrittore, medico e critico d’arte, vive e lavora a Roma. Ha pubblicato La medicina è malata (1999); La regola del disordine (2004); La Nuova Scuola Romana (2005); Fragili eroi (2009); Slot art machine (2012); La strage degli innocenti (2013); Vita di un matematico napoletano (2015); Arte e potere. Il mondo salverà la bellezza (2015); Elogio della fragilità (2016). Ha curato con Simone Oggionni La ginestra. Contributi per una nuova Sinistra (2016).

SimoneOggionni2Simone Oggionni (Treviglio, 1984) è tra i fondatori di Articolo Uno – Mdp e della lista Liberi e Uguali, dopo avere fatto parte da indipendente della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà e avere svolto il ruolo di portavoce nazionale dei Giovani Comunisti. Cura un blog per l’Huffington Post. Ha pubblicato con Paolo Ercolani Manifesto per la Sinistra e l’Umanesimo sociale (2015) e curato con Roberto Gramiccia La ginestra. Contributi per una nuova Sinistra (2016).

 

L’incontro è ad ingresso libero. La cittadinanza e la stampa sono invitate a partecipare.

 

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