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TRINITAPOLI - Chi è Iole Natalicchio? Trinitapolese, classe 1966, è coniugata, con un figlio. Laureata in Biologia e specializzata in Microbiologia e Virologia, al quarto anno della scuola di specializzazione ha ottenuto una borsa di studio in Immunologia all’allora Consorzio per l’Università di Foggia.

Nel 1999 ha vinto tre concorsi ordinari nella scuola ed ha insegnato Matematica e Scienze nella Scuola Media di Trinitapoli, coniugando questa professione con quella di specialista ambulatoriale presso l’Ospedale Militare.

Nel 2006, dopo aver superato anche il concorso di Dirigente Biologo, lascia Scuola e Ospedale Militare per la Dirigenza ospedaliera e per organizzare il Laboratorio di Oncologia Molecolare Oncogenetica e Farmacogenomica.

In seguito, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze e Tecnologie Biomediche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Foggia e frequentato numerosi corsi di specializzazione.

Dal 2018 Iole Natalicchio dirige presso l’AOU OO.RR. FOGGIA la Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) di Biologia Molecolare Oncologica occupandosi di Genomica dei tumori e terapie anticancro mirate.

La genetica di Foggia ha conquistato il secondo posto in Italia, dopo il Policlinico Gemelli di Roma, di Oncologia per i test sulle mutazioni che identificano un tumore e ne predicono le possibilità di cura consentendo di fare prevenzione.

Dottoressa Natalicchio, ci spiega perché il laboratorio foggiano di Oncogenomica è diventato una eccellenza della Puglia?

 

R.: Abbiamo conquistato questa posizione di primo piano grazie alle tecnologie avanzate ad alta processività, per la qualità dell’interpretazione del dato, ma soprattutto per la rapidità di esecuzione delle procedure. I tempi di attesa e di consegna sono i più rapidi in Italia secondo la speciale classifica dell’Associazione degli Oncologi Italiani. La maggior parte dei test viene effettuata in soli tre giorni. Quelli a media complessità in una settimana. Mentre per il BRCA (Breast Related Cancer Antigens) occorrono due settimane, un tempo record che attira sempre più pazienti da fuori regione. Siamo, ad esempio, centro di riferimento per l’Oncologia di Modena.

Che cosa sono i test genetici “predittivi” e quando bisogna fare ricorso a questo tipo di indagine?

 

R.: I test genetici “predittivi” sono diversi da quelli genetici tradizionali. Li definiamo test di “suscettibilità” perché non indicano che una persona si ammalerà (come nel caso del test BRCA che prevede il tumore della mammella e/o dell’ovaio) ma che ha un maggiore rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Questi test sono consigliati a coloro che, per storia personale e familiare, risultano avere un rischio aumentato. È importante che il test genetico sia effettuato prima di tutto su un componente della famiglia che abbia già sviluppato la malattia (caso indice) e solo se è stata identificata una mutazione predisponente può essere esteso agli altri membri della famiglia.

 

Le donne, portatrici della mutazione BRCA (ad alto rischio di sviluppare un carcinoma), che intendono sottoporsi a questo tipo di esame a Foggia, cosa devono fare?

 

R.: Il medico di famiglia o lo specialista devono inviare la donna alla Sezione specifica diretta da me del Laboratorio Centrale. La paziente è invitata a fornire informazioni relative alla storia personale e familiare rispetto al tumore della mammella e dell’ovaio attraverso la compilazione di un questionario. Le donne che presentano caratteristiche “a rischio” potranno effettuare il prelievo dopo aver firmato il consenso informato. Il test è prescrivibile su ricetta rossa, è coperto dal SSN ed è gratuito solo se si è esenti dal ticket per patologia o per reddito. Grazie alla disponibilità di due piattaforme di Next Generation Sequencing (NGS) i risultati dei test sono disponibili entro due settimane.

 

Il vostro Laboratorio è sicuramente una perla rara nel panorama sanitario italiano, un’eccellenza di cui la nostra regione deve andare fiera. Ma, che cosa serve per renderlo ancora più efficiente?

 

R.: Occorre promuovere in Puglia una campagna di informazione per aumentare la consapevolezza dell’utilità degli esami di Oncogenomica. A Foggia dedichiamo molta attenzione al counseling. E spesso dobbiamo insistere con pazienti con tumore al seno che i test vanno fatti non solo alle loro figlie femmine ma anche ai loro figli maschi perché la positività del BRCA è fondamentale per la prevenzione dei tumori della prostata o del pancreas. Infine per innalzare sempre di più gli standard del Laboratorio servirebbero maggiori finanziamenti per creare un’unità di ricerca dedicata allo studio del genoma dei tumori e al trasferimento alla pratica clinica delle conoscenze acquisite sulla genetica tumorale.

 

ANTONIETTA D’INTRONO

 

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