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L’Associazione Culturale “L’Officina delle Idee”, in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Canosa-Loconia, sta continuando a Trinitapoli il suo percorso di riflessione sui temi della legalità. Infatti, sabato 20 aprile, presso l’Auditorium dell’Assunta, Luigi de Magistris ha presentato il suo ultimo libro, ‘Fuori dal sistema’, edito da Piemme.

L’evento è stato reso suggestivo grazie alla musica e alle domande incalzanti di un lettore/moderatore d’eccezione, Alessandro Porcelluzzi, docente di Storia e Filosofia nel locale liceo classico.

Chiarissime e illuminanti sono state le risposte dell’ex magistrato, autore di un libro autobiografico, che ripercorre tutta la sua carriera, i successi, le delusioni, la lotta di chi è stato definito “uomo delle istituzioni più volte tradito dalle istituzioni”. Giovane magistrato, dalla prima linea della Calabria, si ritrova a indagare su un inquietante intreccio di corruzione, mafie, logge e lobby radicate nello Stato. Giunto al cuore del sistema, de Magistris viene travolto da interrogazioni parlamentari, ispezioni, procedimenti disciplinari e penali, bombardamenti istituzionali fin dai vertici più alti dello Stato.

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Nel 2011 viene eletto sindaco di Napoli contro tutti i partiti (restati all’opposizione). Una rivoluzione che ha trasformato Napoli. “Fuori dal sistema” è anche uno sguardo rivolto al futuro del paese; per de Magistris è tempo che tutti i non allineati al sistema si uniscano per l’ambiente, la dignità del lavoro, la pace, la lotta alle mafie, la sanità, la scuola pubblica. La sua è una sorta di “istigazione a sognare” che deve scuotere i rassegnati, i delusi e gli indifferenti.

Più volte, durante la serata, l’ex parlamentare europeo e sindaco di Napoli ha avuto occasione di ricordare al pubblico presente che è possibile lottare contro un sistema che limita la libertà dei cittadini se si adotta la Costituzione come bussola del proprio cammino nelle istituzioni. In una serie di interessanti racconti, punteggiati di aneddoti e citazioni, ha parlato della battaglia per l’acqua pubblica a Napoli e del quartiere Sanità dove gli ex scugnizzi si sono riconvertiti in artisti, commercianti e musicisti.

Con le note di “Terra Mia” di Pino Daniele, si è sentita aleggiare sulle teste degli attenti partecipanti la speranza che forse anche a Trinitapoli qualcosa può cambiare. Basta seguire la Costituzione e lasciar perdere i ciarlatani di giornata.

 

ANTONIETTA D’INTRONO

 

Via:Corriereofanto

 

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