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biblioteca mercatoIl 27 febbraio scorso, fu organizzato un incontro dall’Osservatorio sulle tensioni socio-economiche nell’aula consiliare del Comune di Trinitapoli.

Il Prefetto della BAT, dott.ssa Rossana Riflesso, insieme ai vertici territoriali delle forze di polizia e alle associazioni di categoria, ascoltò in quell’occasione gli esponenti di associazioni, parrocchie e scuole per conoscere meglio i paesi della provincia sotto il profilo culturale, sociale ed economico e per individuare le tensioni più gravi emerse in seguito alla pandemia, alla crisi energetica e, in particolare per la città di Trinitapoli, allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

 

Gli interventi di sindacalisti, dirigenti scolastici, sacerdoti ed esponenti di associazioni focalizzarono le diverse problematiche di una comunità che aveva ed ha bisogno di rendere meno gravose sia la povertà dei mezzi di sostentamento che la povertà educativa e relazionale di molti studenti di ogni ordine e grado di scuola.

 

Chiaro e pressante fu l’appello delle associazioni che chiesero a gran voce di investire tempo e danaro nelle attività sportive e culturali al fine di combattere alla radice fenomeni di abbandono scolastico e di microcriminalità. In concreto si propose di moltiplicare le insufficienti 9 ore settimanali di frequenza della biblioteca ubicata in viale I Maggio, a ridosso dell’UNRRA CASAS, il quartiere che è stato teatro delle operazioni di sgombero degli immobili compiute dalle forze dell’ordine. I bambini del quartiere, in prevalenza abitato da operai precari, avrebbero potuto avere delle opportunità formative in più di riscatto culturale. La povertà, infatti, è la causa predominante di tensioni sociali che spesso sfociano nel malaffare.

 

La Commissione straordinaria, presente in quella serata, accolse con estrema comprensione la richiesta delle associazioni locali, preannunciando l’aumento delle fasce orarie di apertura della biblioteca comunale di viale I Maggio. L’incontro si concluse con le parole incoraggianti del Prefetto, dott.ssa Rossana Riflesso, che assicurò ai trinitapolesi “la vicinanza e l’attenzione nei confronti della città di Trinitapoli della Prefettura e della Commissione straordinaria”.

 

Questo è quanto succedeva lo scorso febbraio.

 

Bambini, docenti e genitori hanno atteso fiduciosi l’apertura pomeridiana e quotidiana della biblioteca nei mesi di marzo, aprile e maggio per arrivare a giugno e scoprire una novità che di certo non è in linea con I CARE di don Lorenzo Milani che, lo ricordiamo a chi lo ha già dimenticato, teneva aperta la sua scuola anche di domenica.

 

È stato sufficiente trasferire il mercato settimanale in viale I Maggio, a causa dei lavori in corso relativi alla pista ciclabile, perché qualche “pedagogo” comunale si facesse ispirare da un’idea geniale: la biblioteca è un contenitore culturale prezioso che oltre a soddisfare i bisogni dell’anima soddisfa anche i “bisognini” del corpo.

 

E fu così che la biblioteca si è potuta aprire addirittura alle 6 del mattino!

 

Qualcuno, infatti, notò esterrefatto che all’interno, tra i romanzi di Carofiglio e Camilleri, c’era il gabinetto, cioè quel luogo che serviva “prioritariamente” ai commercianti e ai clienti del mercato settimanale.

 

Il lunedì la biblioteca civica diventa per 8 ore un bagno pubblico, una decisione inquietante se si pensa che viene trasformato in latrina uno dei due centri di aggregazione culturale finanziati e costruiti a servizio di un quartiere ritenuto coram populo difficile.

 

Si aumenta velocemente, con nonchalance, la fruizione di una struttura culturale e formativa per i commercianti e non per i bambini e per i giovani dell’UNRRA CASAS. Chi investe in cultura per “riqualificare le periferie” non risparmia il costo per affittare un bagno mobile, una somma irrisoria di fronte al danno di immagine che si procura ad una istituzione culturale di un quartiere, pardon, di un’intera città.

 

ANTONIETTA D’INTRONO

 

Via: Corriereofanto

 

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