Comunicazione

R. FloroIo coloro: i colori della mia vita

E' stato scritto che nella società moderna l'uomo è sempre più alienato da se stesso, fino al punto da percepire anche il suo corpo come un oggetto estraneo a se stesso di cui prende coscienza solo quando non funziona, cioè quando si ammala, cioè quando perde il colore. Ma il corpo è vita, il corpo è colore e questo dobbiamo ricordarlo soprattutto quando è sano. I colori rappresentano il filo che tiene uniti i differenti momenti significativi della nostra vita. Non riconoscere i colori della vita è come non sentire il sapore dei cibi, è come non vedere il senso della nostra esistenza. Scoprendo i colori che ci animano cercheremo di collegarci maggiormente al sentire che è nel nostro corpo e che spesso trascuriamo fino a diventare sordi al suo richiamo.
Biografia
Una mentalità miope e materialistica ha portato a credere che il corpo sia solo una macchina. Io ho sempre pensato che una macchina senza il pilota non possa nemmeno partire e che, quindi, il concetto di corpo come macchina vada integrato con quello di psiche come pilota. Con la divisione tra corpo e psiche l'uomo si è negato ogni possibilità di giungere a qualsiasi sicurezza nella ricerca di senso sulla sua sofferenza. Il mio percorso di vita personale e professionale ha sempre avuto questo fine: riunire l'uomo in e con tutto se stesso, affinchè così possa vivere la sua vita pienamente. Corroborato anche dalle ricerche più recenti sono contento di poter affermare oggi che "Cartesio si sbagliava".

 email2png