L'Isola di fuoco
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Le fiamme si alzavano, l'aria diventava sempre più calda ed irrespirabile.
Dalla fronte del capitano Watt scendevano veloci delle gocce nerastre.
Il capitano alzò la mano per asciugarsi la fronte, ma cadde a terra e si accasciò sul pavimento di legno. Un corpo inerme giaceva a terra .All'improvviso delle urla di diperazione ruppero il silenzio, i marinai, in preda al panico correvano senza meta, alla ricerca di una soluzione, non potevano più contare sul loro capitano.
Il piccolo Giona, il quindicennne mozzo del Victoria, scalò con pochi salti la cima dell'albero maestro e si strinse forte al legno come se stesse abbracciando per l'ultima volta la sua mamma.
Le sue lacrime scendevano giù veloci...veloci...veloci.
All'improvviso alcuni marinai,terrorizzati, si lanciarono in braccio alla morte.
Tonfi.
Tonfi sordi nelle acque, ormai bollenti.
Urla.
Impaurito dalla macabra visione vedevo le fiamme avvicinarsi rapidamente.
Erano gigantesche!
Ardevano e mangiavano voracemente tutto ciò che incontravano.
La poppa era ormai a pochi metri dalla catastrofe.
"Forza capitano Watt!".
"Forza!"."Forza!"
Iniziai a scuoterlo, bagnai la sua giacca con dell'acqua fresca rimasta nella stiva,gli bagnai il collo, i polsi e pian piano il capitano si riebbe.
Si alzò e prese in mano la situazione come era suo solito fare.
Era conosciuto come un esperto e serio conoscitore delle leggi del mare,il capitano Watt.
Corse velocemente al timone per far ripartire il piroscafo, ma non si muoveva;i motori erano in avaria.
Tutto era inutile, deciamente inutile!
Il Victoriua era ormai alla fine.
Il vento soffiava e divorava tutto.La morte era ormai vicina.Il Victoria cominiciava a prendere fuoco, ma ad un tratto sentìì una voce...Incalzante...Decisa...Forte.
"Svegliati, svegliati!" Ed ancora più forte.
"Svegliati"
Marc aprì gli occhi, non riusciva proprio a riprendersi.Aveva le mani sudate, era avvolto nelle sue lenzuola a righe e tra le mani stringeva un libro:"L'isola di fuoco" di Salgari.
Ora realizzava : la sera precedente si era addormentato salendo sul Victoria e aveva orgogliosamente vissuto un'avventura straordinaria.
Marc guardò fisso la lampada rossa sulla scrivania e sereno si riaddormentò sperando di viaggiare ancora con la sua fantasia.

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