“C’era una volta il West” è uno dei film più popolari del regista Sergio Leone, noto anche per la bellissima colonna sonora di Ennio Morricone.
La locandina del film, insieme alle tantissime collezionate da Sabino Sassaroli, è stata esposta nella piazza Libertà di Margherita di Savoia nell’ambito di una suggestiva manifestazione dedicata al cinema e alla sua musica. L’evento, proposto dall’associazione “Trinitapoli in moto”, si è svolto con il patrocinio della Provincia BAT, del Comune di Margherita di Savoia, della Pro Loco e del Rotary Club Valle dell’Ofanto ed è stato presentato dal professore Giuseppe Acquafredda, delegato del CONI, che ha lasciato per una sera le gare podistiche e di atletica leggera per commentare i film e le colonne sonore della sua gioventù.
Grande commozione ha suscitato l’interpretazione dell’orchestra da camera “Ensemble”, diretta dal maestro Domenico Virgilio, che ha compiuto il miracolo di ricreare l’atmosfera delle nostre vecchie sale cinematografiche. Erano i grandi locali bui e fumosi che noi ragazzi di un tempo antico frequentavamo con regolarità ogni sabato e domenica e che davano il via, terminata la proiezione, a dibattiti e commenti sino a tarda notte.
Oggi, sulla scia dell’intramontabile film di Sergio Leone, potremmo realizzare un lungometraggio dal titolo “C’erano una volta le sale cinematografiche” a Trinitapoli, a San Ferdinando di Puglia e a Margherita di Savoia, scomparse dai piccoli paesi perché magia, chiacchierate, emozioni e sogni sono stati sostituiti dall’asettico “business is business”, gli affari sono affari.
Accanto al cinema ci devono essere pizzerie, ristoranti, wi-fi pub, discoteche, negozi e supermercati perché non conviene investire semplicemente su un… sogno.
Trinitapoli aveva una arena e due grandi cinema in passato. Il Supercinema fu costruito nel 1930, una bella struttura ora utilizzata diversamente. Nel dopoguerra si diffuse poi in provincia il fenomeno delle Arene e a Trinitapoli la prima ad apparire fu l’Arena Verdi, seguita dall’Arena Italia, che dopo qualche anno si trasformò in Cinema Italia (abbattuto qualche anno fa), una grande sala cinematografica e teatrale che conobbe un periodo di grande splendore negli anni ’60, quando ospitò artisti del calibro di Beniamino Maggio, Nilla Pizzi, Claudio Villa e Aïché Nana.
In inverno, i trinitapolesi affollano le sale della città di Barletta e la multisala di Andria e dell’Outlet di Molfetta. D’estate, nell’ultimo decennio, qualche associazione, le parrocchie e la biblioteca comunale hanno organizzato proiezioni serali all’aperto nei quartieri, con il maxischermo, per non privare i cittadini di uno strumento culturale e di socializzazione che ha ancora molto seguito.
Eppure, le iniziative dedicate al cinema, come il Fernando Di Leo Short Film Festival di San Ferdinando di Puglia e la mostra di locandine cinematografiche di Margherita di Savoia, si moltiplicano in tutta l’Italia anche se spesso sono il frutto di passioni personali condivise con la propria comunità.
È il caso del pizzaiolo, collezionista solitario, Sabino Sassaroli, che è comunque riuscito a lanciare una pietra nello stagno, risvegliando ricordi e un interesse per il mondo della celluloide che andrebbe coltivato e incentivato, non soltanto diminuendo in estate il costo del biglietto a 3,50 euro, ma organizzando rassegne e trasformando sale pubbliche in sale attrezzate per la proiezione di film.
Il lungometraggio sulle sale cinematografiche di un tempo dovrebbe concludersi con la sceneggiatura di “Nuovo Cinema Astra”, dedicato al signor Sassaroli. La biografia che segue del pizzaiolo di Trinitapoli può di certo ispirare la trama di un film diretto da qualche giovane regista del territorio.
Sabino è nato ad Andria. Il padre, commerciante ambulante, stentava a mantenere tutti i suoi 11 figli e, pertanto, dopo aver preso il diploma serale di scuola media, il ragazzo cominciò subito a lavorare nella pizzeria “Al Buongustaio”, dove già lavorava suo fratello. Il loro era un lavoro molto faticoso e Sabino si concedeva qualche pausa quando i clienti lasciavano liberi i tavoli. Usciva fuori al fresco e si rilassava guardando incantato i grandi manifesti colorati del Cinema Astra, di fronte alla pizzeria, che annunciavano i film di prima visione. (Approfondimenti)
Il proprietario, quando si accorse del suo interesse, gli offrì i biglietti per vedere i film in programmazione e gli regalò, in cambio di qualche pizza, anche molte locandine originali che fanno parte della sua grande collezione.
La sua storia somiglia alla trama del grande film di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso”. Il regista dovrebbe riuscire ad esprimere la magia che ha rappresentato per lui il Cinema Astra, che ora non esiste più ad Andria, e rappresentare tutto quanto Sabino ha imparato, nonostante non sia andato a scuola, dai film e dallo studio delle locandine e dei manifesti.
La sua storia, raccontata sullo schermo, potrebbe essere proiettata a settembre 2025 all’inizio della terza edizione della sua fantasmagorica mostra di locandine cinematografiche.
ANTONIETTA D’INTRONO