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TRINITAPOLI - Qualche anno fa il Centro di Lettura Globeglotter ha avviato, durante i mesi estivi di chiusura della biblioteca civica a Trinitapoli, LIBRACITTÀ, un progetto che prevede la presenza di una piccola biblioteca libera e gratuita negli esercizi commerciali che vi hanno aderito. Ogni persona era ed è autorizzata a sfogliare un libro e a portarselo via semplicemente sostituendo il romanzo prescelto con un proprio libro già letto.

L’idea è nata nel 2009 dallo statunitense Todd Bol, che aveva costruito una piccola casetta in legno con la scritta Free Books, collocandola nel cortile di casa. Da quel momento le casette si sono moltiplicate e ora sono diffuse in tutti i paesi del mondo. Allo stesso modo LIBRACITTÀ, lessicalmente una “parola valigia” che fonde nel suo nome i concetti di libro e libertà, si propone da un lato di provocare un autentico contagio “infettando” sempre più attività commerciali, studi medici, uffici, e altri luoghi impensati e, dall’altro lato, di trasformare il libro in un “amico” sempre a portata di mano in qualsiasi momento della giornata. È oltremodo incoraggiante essere testimoni dell’impegno da parte delle Associazioni, della Scuola, dei privati e della Biblioteca Comunale a favore della promozione della lettura, soprattutto in un momento storico in cui chiudono i battenti le librerie e le statistiche dei libri letti da ogni cittadino italiano in un anno non superano le dita di una mano.

La biblioteca, quindi, non scompare bensì si allarga, apre tutte le sue porte e finestre, i condotti d’aerazione, gli archivi e gli scaffali, moltiplica i suoi punti d’accesso, smarrisce i confini. A quale scopo? Quello di raggiungere un numero sempre maggiore di persone, di età diverse e dagli interessi più disparati; quello di favorire lo scambio, il contatto e quindi il confronto all’interno della comunità; quello di solleticare l’interesse e la curiosità verso la cultura utilizzando un mezzo che colpisce per la sua semplicità e per la sua facilità di accesso continuo.

Il ritiro delle cassette di libri, alla fine dell’estate, non è mai stato molto confortante. In maggioranza le cassette apparivano semivuote o colme di cataloghi, orari dei treni e di libri scolastici distrutti dal tempo. Insomma una sorta di discarica in cambio di un piccolo patrimonio pubblico di belle parole e di belle storie da poter raccontare.

Nell’ultimo anno qualcosa sta cambiando. Nel Bar Millennium, ad esempio, i lettori hanno portato a casa il loro libro preferito sostituendolo autonomamente con classici e romanzi di grandi autori stranieri. Ma il vero “miracolo” è accaduto nel Banco Popolare di Milano dove lo scambio di libri in buono stato di conservazione avviene frequentemente da circa un anno e dove non è raro vedere clienti seduti accanto alla cassetta di LIBRACITTÀ in attesa del loro turno, assorbiti dalla lettura al punto da non sentire il richiamo del numero di prenotazione.

Il Centro di Lettura ha analizzato le motivazioni di questo incredibile risultato ottenuto in un luogo dove il DIO DANARO troneggia. Molto si deve al personale della banca, sempre disponibile a dare informazioni sull’iniziativa e a suggerire lo scambio, ma si ritiene anche che la clientela sia “naturalmente” meno ostica nei confronti della lettura. Sono sempre di più, infatti, le donne che, o in proprio o per conto del coniuge, svolgono operazioni bancarie e utilizzano i tempi morti dell’attesa leggendo, sognando, programmando, come sono abituate a fare in contemporanea ad altre attività. Se così fosse, i clienti di sesso femminile meriterebbero un incentivo perché diffondono un’idea di banca meno “business oriented” e più attenta ai bisogni e ai sogni delle persone e non solo agli interessi finanziari dei clienti. Chissà.

Domandiamoci che cosa succederebbe se tutti diventassimo dei sognatori e dei lettori incalliti!

ANTONIETTA D’INTRONO

 

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