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TRINITAPOLI - Chi è Enza Labianca? Nata nel 1989, si è laureata in Sociologia alla Sapienza di Roma. Tornata a Trinitapoli, ha lavorato per qualche tempo presso il negozio del padre, continuando a studiare per specializzarsi come operatrice d’infanzia. È istruttrice di Yoga per bimbi. Sposata, ha una bambina di 4 anni.

 

I tuoi coetanei e compagni di scuola sono restati al sud? Sono riusciti a mettere a frutto le loro lauree?

 

R.: No. La maggior parte dei miei compagni non è restata al sud ma ha trovato occupazione in altre città italiane o estere mettendo a frutto le loro competenze dopo la laurea. Questo secondo me accade perché, nella maggior parte dei casi, si ritiene che il sud non offra ciò che invece offre il nord. 

 

I luoghi, però, sono fatti dalle persone che li abitano. Il Sud siamo noi, i giovani, quelli che nonostante la crisi occupazionale, continuano a studiare, a laurearsi, a seguire master, a specializzarsi. E dopo, carichi di energia e di desiderio di realizzarci, facciamo le valigie per donare la nostra creatività altrove, dove la strada è già stata spianata da altri prima di noi. Al momento di dimostrare quello che sappiamo fare, ci scoraggiamo e ci arrendiamo facilmente dinanzi all’impegno di lottare per un cambiamento culturale, economico e sociale dei nostri paesi.

 

Se diventassi Presidentessa della Regione Puglia quale sarebbe, in ordine di importanza, la prima riforma che proporresti?

 

R.: Semplice: metterei le mamme in condizione di lavorare serenamente. Istituirei nidi ovunque, dalle piccole aziende sino agli enti locali e, laddove non fosse possibile, soprattutto per le donne che viaggiano molto per lavoro, offrirei loro la possibilità di assumere con regolare contratto un’educatrice/babysitter che favorisca il rientro al lavoro dopo il periodo di maternità. Le donne lavoratrici, quando diventano madri, devono fare una difficile scelta: rientrare a lavorare e rinunciare a buona parte dello stipendio per pagare una babysitter o un nido, oppure restare a casa perché il rientro al lavoro “costerebbe” molto di più in termini anche affettivi. Ci sono molte mamme, infatti, che non riescono più ad allattare o a trascorrere più di tre, quattro ore al giorno con i propri piccolini. Ecco, se fossi la presidentessa della regione, eviterei alle neo mamme l’angoscia di scegliere in un momento così delicato come quello dei primi mesi di maternità.

 

Tu non sei stata alla finestra a guardare quello che succedeva nel mondo. Che cosa ti sei inventata, insieme con altre coraggiose come te, per non emigrare?

 

R.: La vita è fatta di incontri, di segnali che devi saper cogliere al momento giusto. Ero in stazione e aspettavo il treno per Bari dove mi stavo formando come operatrice d’infanzia. Lì ho incontrato Rosa Tarantino, attrice teatrale e teatroterapeuta, in partenza per un suo spettacolo.

In quell’occasione le ho confidato il desiderio di avere uno spazio tutto mio per poter lavorare con i bambini, partendo con lo yoga bimbi di cui sono istruttrice, per poi proseguire con le attività che seguono gli insegnamenti di Maria Montessori, nel cui metodo mi sto specializzando in una delle pochissime scuole riconosciute in Puglia.

Durante il viaggio, Rosa Tarantino mi aveva parlato di un suo “vecchio” progetto di unire le competenze di varie mamme pugliesi in un’associazione dal sapore nostrano e con un nome esplicativo per tutti noi che siamo cresciuti e continuiamo a crescere i nostri figli con due parole magiche di incoraggiamento: “Man Mamma!”

Il viaggio Trinitapoli-Bari avveniva ad aprile. Il 1° giugno è nata Man Mamma.

Man Mamma è l’espressione pugliese per incoraggiare i bambini e i ragazzi a procedere, ad andare avanti. A fare. Da giugno, Man mamma, è anche una associazione di mamme che vogliono offrire idee e modelli socio-educativi ai propri ed altrui bambini puntando su LETTURA, TEATRO, MOVIMENTO E ARTE in generale, come potenti mediatori dello sviluppo psicofisico del bambino. I laboratori che abbiamo svolto durante i mesi di giugno e luglio sono stati elaborati con attività educative in linea con il percorso scolastico. Abbiamo avviato Man Mammacoinvolgendo inizialmente realtà già presenti e ben consolidate sul territorio, tutte mamme esperte e professioniste in specifici settori didattici, terapeutici, sportivi e ricreativi. E così, grazie a mamma Rosa Tarantino teatroterapeuta, abbiamo fatto rete con mamma Anna Ilaria Davvanzocoreografa e insegnante della scuola “Arte in movimento”, con mamma Paola Martucci, educatrice ambientale del “Centro di educazione ambientale Casa di Ramsar”, con mamma Annamaria Bartoccioli di Lucera, insegnante e danzamovimentoterapeuta, appassionata di libri come noi, con mamma Daniela Iaconeta. educatrice e arteterapeuta di Canosa che, oltre a condurre laboratori a suon di tempera, colori e materiali plastici, ci ha donato il logo di Man Mamma, realizzando di sua iniziativa una dolcissima chioccia che lenta e sicura conduce sorridendo la sua casa ovunque senta di dover andare, in continua trasformazione e capacità di adattamento, come farebbe una mamma con i suoi piccoli.

Da settembre le collaborazioni si allargheranno e Man mamma accoglierà altre professionalità che ruotano attorno al mondo dell’infanzia e che non saranno necessariamente genitori o donne. Inviteremo, dunque, menti creative che spingano i bambini a farsi avanti, a proporre idee, a superare timidezze e a crescere divertendosi in un paese del sud, bello e pieno di stimoli come tanti altri del nord e del centro Italia. Basta dire la formula magica: Man mamma!

ANTONIETTA D’INTRONO

 

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