L’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) ha promosso, nella settimana dal 5 all’11 maggio 2025, la settima edizione di Libri salvati, rassegna annuale di letture pubbliche per non dimenticare il Bücherverbrennungen, i roghi di libri avvenuti la notte del 10 maggio 1933 a Berlino e nelle principali città della Germania, al culmine di una vasta campagna per la “pulizia” delle voci critiche del nazismo.
La cooperativa Lilith Med 2000, che ricorda questa data ogni anno, ha iscritto la biblioteca “Mons. Vincenzo Morra” all’AIB, rafforzando il suo impegno e quello dell’Amministrazione Comunale a difendere il diritto di ogni persona a leggere e a formarsi un’opinione autonoma, libera da pregiudizi. L’Osservatorio sulla Censura AIB, fondato nel 2018, ha infatti diffuso la lettura dei libri censurati, sia in passato che in tempi recenti, per combattere qualsiasi tentativo di repressione culturale.
In uno spazio aperto accanto alla biblioteca di viale Primo Maggio, le bibliotecarie della Lilith Med 2000, anche quest’anno, hanno invitato studenti, docenti, amministratori e passanti a leggere brani scelti tra i libri censurati in esposizione.
Le studentesse dell’I.C. “Don Milani-Garibaldi-Leone” si sono alternate alla lettura con la prof.ssa Rosangela Ricco, il personale al completo della biblioteca, i ragazzi del servizio civile, l’assessore alla Cultura Giovanni Landriscina ed esponenti delle associazioni culturali, dopo aver selezionato le pagine più significative scritte da Emile Zola, Bertolt Brecht, Karl Marx, Franz Kafka, Sigmund Freud e Jack London.
Molta perplessità ha destato la lettura del racconto per bambini Rosso Micione, di Eric Battut, pubblicato nel 2015, inserito - come altri 48 - tra i libri vittima di censura nelle biblioteche di Venezia per ordine del sindaco.
I roghi simbolici, purtroppo, non sono ancora finiti. Si stenta a credere che abbia potuto suscitare paura e sospetto la trama di Rosso Micione, il gatto che, in uno dei suoi giretti, trova un uovo ma, invece di mangiarlo, decide di accudirlo e, quando nasce l’uccellino, si affeziona a lui: nasce una grande amicizia, un grande affetto che va oltre qualsiasi differenza.
Ancora oggi si devono difendere libri per bambini come Pezzettino, di Leo Lionni; La cosa più importante, di Antonella Abbatiello; Il pentolino di Antonino, di Isabelle Carrier; o Sono io il più bello, di Mario Ramos. Sono opere che promuovono inclusione, amicizia, empatia, rispetto. Eppure vengono ritenute pericolose, come anche la serie di romanzi grafici Heartstopper, ideati, scritti e disegnati da Alice Oseman. La serie, apprezzata per il suo trattamento di tematiche quali l’omosessualità, le relazioni tossiche e i disturbi alimentari, ha riscontrato molto successo fra il pubblico giovanile, ma aspre critiche tra gli adulti, in particolare da una biblioteca del Nord Italia.
La biblioteca, in una comunità, è un presidio culturale importantissimo per sconfiggere la povertà educativa e per mettere a disposizione di tutti libri e opportunità di crescita democratica.
“Più parole, più pensieri, più libertà” è quanto, in sintesi, ci hanno insegnato Don Lorenzo Milani, Gianni Rodari e Tullio De Mauro, per citare solo tre dei grandi maestri del passato.
“Il padrone sa 1.000 parole, tu ne sai 100. Ecco perché lui è il padrone.” La provocazione insita in questa citazione di Don Milani va nella direzione del superamento di tutte le disuguaglianze. Il sapere deve essere per tutti strumento di conoscenza della realtà e di sviluppo della capacità critica.
ANTONIETTA D’INTRONO