Comunicazione

Dino AmenduniIo twitto, io posto, io taggo: la mia vita in un profilo

Ha senso immaginare la propria vita, e dunque la propria identità, come un elemento dinamico che presenta due componenti indipendenti e separate, due dimensioni antropologicamente differenti, quella 'online' e quella 'offline'? I dati, oltre al buon senso, sembrano smentire un costrutto teorico ancora molto duro a morire. Un italiano su tre è iscritto a Facebook, Twitter cresce sempre più rapidamente, ognuno di noi dedica tempo ed energie a condividere, commentare, postare, nascondere, nascondersi, esaltare, dissimulare, ignorare o far finta di farlo.
Quali sono le conseguenze della caduta di questo 'Muro di Berlino' online-offline? La risposta è ancora impossibile da consegnare con certezza ai manuali di sociologia e di marketing, ma ci sono alcune timide certezze da cui far partire l'analisi dell'esistente.
Prima di tutto, si assiste a un sorprendente ritorno del potere della forma scritta, seppur in forma meticcia, 'scritlata' (scritta + parlata). Lo scritto però è breve, ficcante, talvolta superficiale, altre volte potentissimo e virale. Obbliga a prendere decisioni immediate, spesso in sistema binario: sinistra e destra, pro e contro, con me o contro di me. C'è spazio per il pensiero, la complessità, la crescita del senso di comunità?
In secondo luogo assistiamo a una rapida ma ancora assai acerba educazione alla Rete. Siamo presenti, costanti, coinvolti dalle attività di Internet ma non dedichiamo loro la stessa cura del dettaglio che siamo soliti dare a un taglio di capelli, a un vestito, a un rossetto, forse perché siamo ancora inconsapevoli che se è vero che la prima impressione può essere quella che conta ed è altrettanto vero che spesso siamo (ri-)conosciuti attraverso la Rete, allora forse dobbiamo essere sempre pronti, ordinati, eleganti, affidabili.
Davanti a queste due sfide, ha senso pensare a strategie di difesa e contrattacco, o piuttosto è meglio considerarsi etnografi costantemente impegnati in un gigantesco esperimento collettivo in tempo reale?

 

Biografia

Ho 28 anni e sono il responsabile nuovi media e consulente di comunicazione politica dell'agenzia di comunicazione politica Proforma. Sono blogger sul Fatto Quotidiano, Valigia Blu, Lo Spazio della Politica e Tr3ntamag.com. Sono tra i fondatori di Quink, collettivo di mediattivismo e satira. Sono nato, ho studiato e orgogliosamente ho deciso di vivere nella mia città, Bari. Ho una laurea in psicologia della comunicazione con tesi sul comportamento di voto dei neoelettori (18-23 anni) e un master in marketing. Insegno social media marketing e comunicazione politica in giro per l'Italia. Sono capitano della mia squadra di calcetto, almeno per il momento.

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